Lo straniero lavoratore in Italia, che ha ottenuto la residenza nel Paese e che non ha nessuna responsabilità dell’imposta sul reddito all’estero è considerato di avere il suo domicilio fiscale in Italia.
Si può essere residente in più di un paese in qualsiasi momento ma può avere la domiciliato solamente in un paese. Il domicilio di una donna sposata non è necessariamente lo stesso di quello di suo marito ma viene determinato usando gli stessi criteri di qualunque persona in grado di avere un domicilio indipendente. Il vostro paese di domicilio è particolarmente importante per quanto riguardo la tassa di eredità poiché questa non esiste più in Italia. I trattati di tassazione doppia contengono le regole che determinano in quale paese l’individuo è residente.
In generale, siete considerati residenti italiani e siete responsabili per l’imposta sul reddito se sussiste uno dei seguenti punti:
- La vostra residenza principale sia in Italia
- State da oltre 183 giorni in Italia durante l'arco dell' anno (notate che molti paesi, ad es., Gran Bretagna, limitano le visite dei non residenti a 183 giorni in qualsiasi singolo anno o una media di 91 giorni per anno fiscale nell’arco di 4 anni);
- Svolgete le attività professionali pagate in Italia, tranne che quando è secondario alle attività commerciali condotte in un altro paese;
- Il vostro centro di interesse economico vitale, ad es., investimenti o commercio, è in Italia.
- Se siete registrati come residenti (residenza anagrafica) nel vostro comune, siete automaticamente responsabile per l’imposta sul reddito in Italia.
- Se avete l’intenzione di vivere permanentemente in Italia, dovete notificare le autorità fiscali nel vostro attuale paese (vi verrà chiesto di riempire un modulo, ad es., il modulo P85 in Gran Bretagna). Potreste essere qualificati per avere un rimborso fiscale se partite durante l’anno fiscale, che di solito richiede il compimento della dichiarazione dei redditi. Le autorità potrebbero chiedere una prova che lascerete il paese, ad es., evidenza di un lavoro in Italia o che avete comprato od affittato una casa lì.
Se avete dubbi riguardo la vostra responsabilità sull’imposta dei redditi nel vostro paese d’origine, contattate la vostra ambasciata o consolato più vicino in Italia.
Se vi trasferite in Italia per svolgere un lavoro o per iniziare un’attività commerciale, dovete registravi con le autorità fiscali locali appena dopo il vostro arrivo. Questo viene fatto all’intendenza di finanza.
Trattati di tassazione doppia
I residenti italiani sono tassati sul reddito mondiale, soggetti a certe eccezioni di trattato. I non residenti sono normalmente tassati solamente sul reddito guadagnato in Italia. Gli Stati Uniti d'America sono l'unico Paese che tassa i suoi cittadini non residenti sul reddito guadagnato all’estero (i cittadini americani possono ottenere una copia del depliant, “Guida sulle Tasse per gli Americani all’Estero), dai consolati americani). I cittadini della maggior parte di altri paesi sono esenti dal pagamento delle tasse nel loro paese d’origine quando spendono un periodo minimo all’estero, ad es., un anno.
I trattati di tassazione doppia sono creati per assicurare che il reddito che è stato già tassato in un paese di trattato non venga tassato un'altra volta in un altro paese di trattato. Il trattato stabilisce un credito fiscale od esenzione su certi tipi di reddito, o nel paese di residenza o nel paese in cui il reddito è stato guadagnato. Dove applicabile, il trattato di tassazione doppia prevale sulla legge domestica.
L’Italia ha trattati di tassazione doppia con oltre 60 paesi, inclusi tutti i membri dell’Unione Europea, Australia, Canada, Cina, la Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Islanda, India, Israele, Giappone, Latvia, Lituania, Malesia, Malta Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, le Isole Filippine, Polonia, Romania, RSA, Russia, Singapore, la Repubblica Slovacca, Sri Lanka, Svizzera, Turchia, e Stati Uniti d’America.